Fuoco di Sant’ Antonio e omotossicologia
L’ omotossicologia coadiuva il trattamento del fuoco di Sant’ Antonio tramite rimedi drenanti e modulatori della risposta infiammatoria e immunitaria. Il fuoco di Sant’ Antonio è così denominato nel linguaggio popolare per indicare l’herpes zoster che è una malattia della cute e delle terminazioni nervose, causata dallo stesso virus che nei bambini determina la varicella ovvero il varicella-zoster virus. L’adulto che da bambino ha avuto la varicella può ammalare nuovamente di un’altra malattia causata dallo stesso virus. Una volta guarita la varicella infatti, il virus permane nel tessuto nervoso. In questa posizione può restare inattivo per molto tempo, ma in casi di debolezza sistemica, malattie concomitanti, esposizione eccessiva ai raggi solari, immunodepressione causata da altro, può riattivarsi e diffondersi lungo il nervo danneggiando la guaina mielinica che lo riveste. La manifestazione iniziale è un’eruzione con bolle sul tratto cutaneo innervato dal nervo afflitto. Il fuoco di Sant’ Antonio oltre a provocare danni cutanei e al sistema nervoso produce dolori molto forti. Talvolta questi dolori possono persistere per anni e prendono il nome di nevralgia posterpetica.
La terapia convenzionale del fuoco di Sant’ Antonio si avvale di farmaci antivirali. Tale categoria di farmaci è indicata sulla fase acuta della malattia, nulla può, però riguardo alla prevenzione delle recidive e soprattutto sull’eventuale nevralgia posterpetica. Il soggetto che ha sofferto di fuoco di Sant’Antonio può patire, infatti, una recidiva della malattia quando le sue difese immunitarie si abbassassero nuovamente. A tal proposito si consiglia una condotta di vita tesa a evitare quando possibile stress. Può essere utile anche evitare l’esposizione al sole e quando impossibile, almeno utilizzare un filtro solare ad alto fattore di protezione. La nevralgia posterpetica è un dolore persistente nel tempo sul segmento cutaneo colpito che perdura oltre la guarigione della fase acuta. Talvolta questa nevralgia affligge i pazienti anche anni dopo la conclusione della malattia acuta, divenendo certamente il sintomo più sgradevole e invalidante della malattia.
Il trattamento con omotossicologia del fuoco di Sant’ Antonio è indirizzato principalmente alla prevenzione delle recidive, anche se integra altri trattamenti durante le fasi acute. I protocolli di omotossicologia non sono direttamente “antierpetici”, ma per agire efficacemente devono necessariamente aumentare il benessere generale, implementare le difese immunitarie e considerare la regolazione sistemica della paziente. Il successo del trattamento in omotossicologia della malattia erpetica dipende anche dalla capacità di attivare per il drenaggio delle omotossine da organi emuntori e tessuti distanti da quello che esprime la malattia. In tal senso i tessuti sani del paziente collaborano alla guarigione di quelli malati. Nella malattia erpetica in fase di latenza i protocolli di omotossicologia implicano pertanto rimedi immunostimolanti e rimedi drenanti omotossine. Nella malattia erpetica in fase acuta invece i protocolli di omotossicologia implicano rimedi antinfiammatori e rimedi drenanti le omotossine. Si associano in tutti i casi rimedi per la modulazione dello stress emozionale. Non di rado l’induzione di una recidiva erpetica è la conseguenza di una sofferenza animica.
Per il dolore acuto e sopratutto per la nevralgia residuale dopo fuoco di Sant’ Antonio, una tecnica interessante è rappresentata dall’agopuntura omotossicologica. Secondo tale metodo s’infiltrano rimedi di omotossicologia antinfiammatori e drenanti su precisi zonidi cutanei definiti dall’agopuntura tradizionale. Questi zonidi cutanei indicati per il trattamento del dolore nel paziente con fuoco di Sant’ Antonio sono dunque infiltrati con rimedi di omotossicologia coerenti con la stessa diagnosi. L’agopuntura possiede un effetto antinfiammatorio e analgesico da considerare in questa patologia.
La conoscenza corretta del funzionamento e delle basi metodologiche della medicina omotossicologica sono la premessa per il loro impiego. I rimedi dottati sono formulati generalmente in compresse o gocce perlinguali. L’assorbimento dei rimedi avviene pertanto in bocca. attraverso le mucose L’ omotossicologia possiede anche una vasta gamma di rimedi iniettabili. Questi ha un ruolo importante nel trattamento delle malattie più impegnative.
L’ omotossicologia iniettabile è uno strumento adottato per la cura dei pazienti privo di effetti collaterali degni di nota. Prescrivere e somministrare questa terapia è atto medico in Italia. .L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici e presso il Registro dei medici che praticano sia agopuntura, sia la medicina omotossicologica, sono una indicazione per il paziente sulla qualità della formazione ricevuta dell’operatore. La metodica non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale , ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa sinergia e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello